I dati: l’oro del XXI secolo, il nuovo petrolio nell’era digitale

di Stefania Spaziani

ACI Informatica gestisce ogni giorno milioni e milioni di dati. Basti pensare che in un solo anno transitano nei nostri sistemi 15 milioni di operazioni PRA, 23 milioni di bolli auto, 7 milioni di note di cortesia, 6 milioni di comunicazioni inviate agli utenti come avvisi bonari o accertamenti, solo per citarne alcuni.

Ma cosa sono i dati?

Tim Berners-Lee e Nigel Shadbolt nel loro articolo “There’s gold to be mined from all our Data” (2011) definiscono i dati come la nuova materia prima del XXI secolo, arrivando a sostenere che i dati valgono oro. Anche il Vice Presidente della Commissione Europea, Neelie Kroes - responsabile dell’Agenda Digitale – parla dei dati come del nuovo petrolio nell’era digitale. 

Un grande giacimento dunque per.. monitorare, decidere e contrastare l’evasione.


Dati per... monitorare

Stiamo sperimentando con alcune Regioni un Bollettino periodico sulla fiscalità dell’auto. Il Bollettino consente il monitoraggio della gestione della tassa automobilistica. Si compone di 4 sezioni. La prima, è dedicata al parco veicoli iscritto al PRA e consente di avere una visione sotto diverse sfaccettature: distribuzione per tipologia di veicolo, per provincia, alimentazione, fascia di vetustà e classe Euro. Il parco veicoli è fotografato anche in base allo stato di esigibilità. Infatti, non tutti i veicoli sono tenuti al pagamento della tassa; alcuni possono essere esentati per diversi motivi (veicoli in perdita di possesso o in giacenza rivenditori). Per ciascuna tipologia di veicolo è calcolato il gettito potenziale per la tassa automobilistica che la Regione incasserebbe se tutti i soggetti tenuti al pagamento fossero regolari. Segue poi una sezione relativa agli incassi e un’altra sulle campagne di recupero avviate (spedizione di note di cortesia, avvisi, accertamenti). L’ultima sezione, la più importante, calcola indicatori di redditività fiscale e indicatori di conformità fiscale. Il Bollettino consente di rispondere ad alcune domande:  

  1. qual è mediamente il gettito potenziale per ogni veicolo? Si parla in questo caso di indicatore di redditività fiscale teorica; 
  2. quanto effettivamente incassa la Regione per ogni veicolo? L’indicatore di redditività fiscale passa da teorico a reale;
  3. qual è la percentuale di conformità fiscale? 

Facciamo un semplice esempio con dati di fantasia. La Regione X registra questi indicatori

Indicatore di redditività fiscale reale€ 120
Indicatore di redditività fiscale teorica€ 175
Indicatore di conformità fiscale  69%

Teoricamente il bollo medio per ogni veicolo esigibile è di 175 euro. Ma la nostra Regione X incassa 120 euro. L’indicatore di conformità fiscale è pari al 69%, quindi 7 automobilisti su 10 pagano il bollo auto regolarmente, gli altri tre rientrano nella categoria degli evasori.

Il Bollettino è completamente automatizzato e creato attraverso strumenti di Business Intelligence dell’ACI
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Dati per... decidere

Numerosi report e analisi sui dati consentono alle Regioni di capire l’impatto in termini economici di variazioni tariffarie o normative. Cosa succede se si vogliono premiare gli automobilisti che inquinano di meno? Supponiamo che la Regione voglia diminuire il bollo delle autovetture euro 6. Tale variazione come si quantifica sul Bilancio della Regione? Oppure, una Regione vorrebbe esentare una particolare categoria di autoveicoli. Quanto costerebbe la manovra? ACI è in grado di fornire strumenti di analisi che consentono di prendere la decisione migliore.

 
Dati per... contrastare l’evasione

Abbiamo avviato con alcune Regioni un progetto di integrazione dei dati finalizzato ad individuare sacche di evasione
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Il PRA nell’elenco delle basi dati del CAD¹

Secondo l’articolo 60 del CAD, per basi di dati di interesse nazionale si intende l’insieme delle informazioni raccolte e gestite digitalmente dalle Pubbliche amministrazioni, omogenee per tipologia e contenuto, e la cui conoscenza è rilevante per lo svolgimento delle funzioni istituzionali delle altre PA, anche per fini statistici e di analisi, utilizzando metodologie big data. 

Il CAD (art. 60, comma 3-bis) individua un insieme di basi di dati di interesse nazionale: 

  • il Repertorio nazionale dei dati territoriali (RNDT) - Titolare: AgID; 
  • l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) - Titolare: Ministero dell’Interno; 
  • la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP) - Titolare: ANAC;
  • il Casellario giudiziale - Titolare: Ministero della Giustizia;
  • il Registro delle imprese - Titolare: UnionCamere;
  • gli Archivi automatizzati in materia di immigrazione e di asilo - Titolare: Ministero dell’Interno;
  • l’Anagrafe nazionale degli assistiti (ANA) - Titolari: Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero della Salute;
  • l’Anagrafe delle aziende agricole - Titolari: Regioni e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

A queste vanno aggiunte anche le seguenti basi di dati, disciplinate dal contesto normativo del CAD e dal decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179: 

  • l’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU) - Titolare: ISTAT e Agenzia delle Entrate;
  • la Base dati catastale - Titolare: Agenzia delle Entrate;
  • l’Indice delle Pubbliche amministrazioni (IPA) - Titolare: AgID;
  • l’Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese (INI-PEC) - Titolare: Ministero dello Sviluppo Economico. 

L’art. 60 del CAD assegna all’AgID la possibilità di ampliare il precedente elenco che va pertanto considerato come non esaustivo e in divenire. Infatti, in aggiunta alle basi di dati presenti nei riferimenti normativi sopra citati, ve ne sono altre ad esse equiparabili:

  • il Pubblico registro automobilistico (PRA) - Titolare: ACI
  • l’Anagrafe tributaria - Titolare: Agenzia delle Entrate;
  • il Catalogo dei dati delle Pubbliche amministrazioni - Titolare: AgID;
  • il Catalogo dei servizi a cittadini e imprese - Titolare: AgID;
  • il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI) - Titolare: Ministero dello Sviluppo Economico. 

¹FONTE: Piano Triennale 2017-2019 dell’AGID